LADYLIKE
Di e con: Sofia Kafol / Compagnia dis-moi ore 19.00 Durata: 15 min.
Danzatrice, artista, essere umano, salice piangente, corpo-archivio, dinamite, isola verde, donna in questa società. Uno slancio attraverso una decostruzione fisica, emotiva, sensoriale, personale, sociologica, umana ed immaginaria. Sciogliere il bello, mutarlo in mostruoso, far crescere i germogli, metamorfosi continua, fluida, femminile. Mi aggrappo alle memorie sensoriali, a ciò che il mio corpo accumula, distorce, vomita, metabolizza, crea, sogna, vive, ama, trasforma, disgusta, desidera. Parto dalla mia intimità per poi espandermi nello spazio. Un urlo. Un porsi all’ascolto. Un atto di coraggio.
NB: questa è soltanto una delle possibili rappresentazioni dell’essere donna qui e ora.
RICORDATI DI ME
“un classico non ha mai finito di dire quel che ha da dire” I. Calvino
Compagnia CIE TWAIN di Roma ore 19.30 Durata: 45 min.
TWAIN centro produzione danza
Coreografia e regia : Loredana Parrella
Testi: Aleksandros Memetaj, musica: Andrea Gianni e autori vari
disegno luci: Luca Febbraro
con: Agnese Lorenzini, Caroline Loiseau, Maria Stella Pitarresi,
produzione: Twain_Centro produzione danza coproduzione: Danceproject Festival in residenza presso Spazio Fani e Supercinema, Tuscania
con il sostegno di MiC, Regione Lazio, Fondazione Carivit
Ispirato alla Divina Commedia lo spettacolo ripercorre Il viaggio di Dante attraverso alcune tappe : gli incontri con tre donne che conobbe di persona o di cui sentì parlare. Il suo amore giovanile, la Bice Portinari angelicata nel Paradiso, la gentildonna Francesca da Rimini dannata all’inferno e Pia de’ Tolomei nel Purgatorio. Donne che trovano voce nei cantici della “Commedia” che si rivelano attraverso un percorso a ritroso nella memoria in un continuo andare e venire tra passato e presente, tra terreno e ultraterreno. Un’indagine tra parole e immagini tra vita vissuta e creazione letteraria. La narrazione di un passato che attraverso la memoria racconta della condizione umana delle tre donne in un’atmosfera surreale che le avvolge e le costringe ad un presente eterno e ultraterreno.
Tre mondi differenti tre confessioni che si attraversano sotto lo sguardo di un uomo. Beatrice che incedeva ”benignamente d’umiltà vestita” ora ci appare come un “ammiraglio” che incoraggia i suoi alla battaglia. Usa la lingua come una spada che colpisce sia “per taglio” sia “per punta”; dalla sua bocca esce una dura e lunga reprimenda nei confronti di Dante.
In scena tre interpreti femminili, due danzatrici e un’attrice che alternano i loro racconti in un gioco di luci e suoni creati appositamente per condurre lo spettatore attraverso un viaggio che dall’Inferno sale fino al Paradiso. Una salita che si trasforma inaspettatamente in una discesa