Gli spettacoli
XXII Danceproject FestivalUn evento multimediale in cui diverse arti dialogano tra loro per riportare alla luce le antiche narrazioni del territorio. La magia dell’arpa celtica trasporterà gli spettatori in mondi fatati, mentre il racconto prenderà forma sotto i loro occhi grazie al Live Painting Storytelling.
Una serata speciale dedicata al corpo, al mito e alla trasformazione. Tre momenti diversi ma legati da un unico filo: il dialogo tra gesto, immaginazione e nuove forme di presenza.
Timavo: Decoding the Flow è una performance immersiva che esplora i miti e i misteri del fiume Timavo, tra natura e memoria. Il danzatore Vito Colangelo e l’artista visivo Mario Bobbio creano un paesaggio sensoriale fatto di immagini e movimenti fluidi. L’esperienza invita a un viaggio interiore nel confine tra corpo, luogo e mito. A seguire, la serata prosegue con Orfeo, performance di musica, parola e danza.
Il racconto dell’isola sconosciuta è una performance ispirata alla fiaba di José Saramago che racconta il coraggio di partire verso l’ignoto per cercare sé stessi. Un viaggio simbolico fatto di abbandono e rinascita, dove il cambiamento diventa scoperta. Ideato, diretto e coreografato da Stefano Mazzotta, lo spettacolo vede in scena Amina Amici, Damien Camunez, Martina Cinti e Pierandrea Rosato. Produzione sostenuta da Regione Piemonte e Ministero della Cultura.
Babe è uno spettacolo di danza, suono e teatro ideato da Daša Grgič e interpretato con Lara Baruca, Mojca Majcen e Nikla Petruška Panizon. Ispirato alla mitologia slovena e al rito dello žaganje babe, racconta il passaggio dall’inverno alla primavera. Quattro donne in scena trasformano gli archetipi della femminilità tra rito e ribellione. Una performance che diventa metafora di rinascita e ascolto interiore.
Plenir / La cesta è uno spettacolo ideato da Daša Grgič che unisce danza, voce e musica per raccontare la memoria delle donne del Carso, di Servola e dell’Istria. Ispirato alle lattaie e contadine che portavano i loro prodotti a Trieste, lo spettacolo celebra la loro forza e il loro ruolo nel tessuto culturale del territorio. Attraverso il corpo e il gesto, la fatica diventa poesia e memoria condivisa. In scena Mojca Majcen, Igor Sviderski e Branko Mitrović. Produzione del Balkan Dance Project con il sostegno del Ministero per la Cultura della Slovenia.





